In scena al Teatro Il Celebrazioni il 12 ottobre 2017.
Lo spettacolo gira da qualche anno, ed è tratto dall’omonimo libro di Céline. Teardo è un ottimo musicista, le sue musiche, un incrocio tra la musica elettronica e quella da camera, sono una perfetta colonna sonora a un racconto così crudo e vivido. Elio Germano è, se mai qualcuno non se ne fosse accorto, uno dei migliori attori della nuova generazione, insieme a Favino e pochi altri, e la sua bravura è oggettiva.
Questo spettacolo è composto da una sequenza di brani del testo letti da Germano intervallati dalle musiche di Teardo che ne fanno un commento, una colonna sonora; questi due elementi si alternano, seguendo uno schema che ricorda quello del teatro-canzone. L’idea dunque c’è, il testo pure, la bravura dei performer anche; quel che manca, a mio avviso, è una vera presenza registica: i singoli elementi sembrano spesso slegati tra loro, non si amalgamano, più che altro sono semplicemente accostati. Non aiuta poi la forte staticità del tutto, con Germano che rimane seduto a un tavolo dall’inizio alla fine, così come Teardo e il trio d’archi che lo accompagna. Tutto questo rischia di far perdere attenzione allo spettatore, che può di conseguenza non cogliere appieno la qualità di ogni elemento drammaturgico.
Carlo Magistretti