In scena al Teatro Dehon il 13 gennaio 2023.
Innanzitutto, cominciamo con un cenno sul genere, il vaudeville, che esplode in Francia nell’Ottocento come commedia satirica sulla classe media. Lo schema è più o meno questo: una coppia di mezz’età e uno/una o più amanti che vengono scambiati per qualcun altro, oppure nascosti, et similia, ad libitum, e lieto fine in chiusura. In Italia pensate a Sandra e Raimondo, ed ecco il vaudeville.
Ora, con questi ingredienti si possono scrivere enormi banalità oppure commedie molto brillanti. È questo il caso di Marc Camoletti, francese, che scrisse questo testo nel 1985. Siamo di fronte a un perfetto meccanismo a orologeria dove i personaggi cercano di coprire le proprie malefatte inventando una bugia dietro l’altra, in un castello che pian piano rischia di sgretolarsi perché si sa, le bugie hanno le gambe corte, e soprattutto fragili. Io vidi questo spettacolo a Londra negli anni ’90, poi una versione italiana nel 2004, dimenticabile, nonostante i protagonisti Ric e Gian. Stavolta il risultato è pregevole, merito del cast che – salvo eccezioni – evita il sopra le righe e il macchiettistico. Notevoli la classe di Laura Curino e la bravura e simpatia di Rita Pelusio. Cornacchione e Pisu, quando non eccedono, sono in parte; bravi anche gli altri attori. Questo spettacolo diverte, perché il pubblico fin dall’inizio sa ciò che i personaggi non sanno: a ogni nuova bugia gli spettatori già ridono pensando agli inevitabili problemi che si aggiungeranno alla situazione già ingarbugliata. Questa produzione di Pigiama per sei è buona; uno spettacolo perfetto per una serata divertente a teatro, con qualcosa dal sapore classico, ma che funziona benissimo anche oggi.
Carlo Magistretti