In scena al Teatro Calcara (Valsamoggia - BO) il 23 febbraio 2024
La compagnia triestina Hangar Teatri, per la regia di Elena Delithanassis, ci accompagna nel viaggio di Marìa, ex ballerina, nella Spagna della dittatura militare franchista. La troviamo sola e con l’auto in panne, sorpresa da un temporale primaverile. Una corriera pare venirle in soccorso, sale e la sua vita prende una direzione inaspettata. La destinazione finale è un ospedale psichiatrico.
Marìa, inconsapevolmente, si ritrova prigioniera di un’istituzione che, sorda, reprime la sua vitalità e quella delle altre pazienti, rappresentate come manichini senza volto, spogliate della propria individualità, disumanizzate. La storia di Marìa e delle sue compagne è una storia di dolore ed emarginazione, nella quale la bellezza può solo essere immaginata, nel ricordo del passato o di un futuro che avrebbe potuto essere.
I dialoghi sono per lo più privi di parole ma tutt’altro che muti: gli scambi tra attori avvengono attraverso la danza e gesti poetici. Nel silenzio, nulla è taciuto: la sete di ribellione al regime e alle ingiustizie ricevute si alterna al senso di impotenza per un destino ineluttabile.
Il buio in sala si avvicenda alla luce di singoli riflettori che scolpiscono la scena, mentre il resto del palco resta in ombra, e nell’ombra, tanto quanto nella luce, si muovono gli attori, che allestiscono e animano oggetti fondamentali alla narrazione a tratti surreale e trasognata.
Grazie alla poesia e alla delicatezza del racconto lo spettatore fa i conti con il mistero della vita, accettando la possibilità di accogliere l’ignoto nella propria esistenza.
Bianca Guitti, spettatrice